Piccola città murata con ritrovamenti preistorici, romani e medievali: i resti delle abitazioni palafitticole, il porto romano, la galera romana che ancora giace al largo, la chiesetta di San Nicolò del XII° secolo, il castello dell’XI°secolo, le mura merlate di epoca scaligera con le tre porta d’entrata, la dogana del XV° secolo, la chiesa parrocchiale del settecento dedicata a San Zeno, le splendide ville a lago dell’ottocento come la Villa Bagatta, Villa Bottona e la Villa Pergolana che ingloba la chiesetta dedicata alla Madonna della Pergolana del XVI° secolo. Le mura in gran parte conservate, il piccolo porto con le barche dei pescatori ed i bastioni sul lungolago danno a Lazise un’atmosfera quasi medievale. Lazise fu centro doganale per le merce trasportate sul lago ed è conosciuto come primo libero comune d’Italia grazie ai diritti concessi in maggio nell’anno 983 dall’imperatore Otto II di Sassonia: ogni anni inizio maggio questo evento viene rievocato con una festa medievale. Nel mese di agosto si svolge a Lazise l’antico Palio della Cuccagna ed in ottobre la Festa del Miele e la Festa dell’Olio del Lago. Il mercato settimanale si svolge di mercoledì.
VEDI TUTTILa frazione di Pacengo sorge a 106 metri sul livello del mare e risiedono 533 abitanti E' una frazione del Comune di Lazise, posta sulla sponda del lago a sud del capoluogo entrata a far parte del comune di Lazise durante la dominazione veneta. Questo piccolo centro abitato viene nominato per la prima volta in una pergamena del 1004 con il nome di Pacingus; l'etimologia del nome pare avere origine longobarda o germanica, probabilmente connesso al nome "Pacco". Il paese dovette essere sia un importante centro preistorico, visto il rinvenimento di diversi oggetti antichi, che romano, considerato il ritrovo di fondamenta di edifici romani. Durante la prima guerra di indipendenza italiana il paese fu sede dello scontro tra austriaci e piemontesi e che vide i secondi vincitori, mentre qualche mese più tardi ospitò Ferdinando di Savoia, il quale stava ponendo l'assedio a Peschiera del Garda. Nel paese, parrocchia dal 1526, è presente una chiesa realizzata tra il 1787 ed il 1792 su progetto di Leonardo Rossi. Gli interni furono decorati da Pio Piatti, mentre il marmoreo altare maggiore venne realizzato molto probabilmente dagli scultori Zoppi e Spiazzi.
VEDI TUTTIPur essendo una città murata, Bardolino conserva poche resti delle sue origini preistoriche, romane e medievali ed ha un’atmosfera più curata e mondana di Lazise. Dell’antico castello del IX° secolo, il primo castello della zona che fu concesso dal Re Berengario e rinforzato durante l’epoca Scaligera, rimangono soltanto la porta sud e una delle torri. La fama di Bardolino deriva dai vini DOC Bardolino, Bardolino Classico e Chiaretto prodotti in zona. Degni di nota la chiesetta di San Severo del XI° secolo sul bordo del centro storico, la Villa Bottagisio e la Villa Rizzardi Guerrieri dell’800, ora sede di una cantina vinicola, l’Eremo di Monte San Giorgio dei monaci Camaldolesi, edificato nel XVII secolo. Ogni anno a fine giugno Bardolino ospita la Triathlon Internazionale e inizio ottobre vi si svolge la frequen-tatissima Festa dell’Uva e del Vino. Il mercato settimanale si svolge di giovedì. A Bardolino nei pressi dell’antica stazione ferroviaria troviamo uno dei punti di accesso, con ampio parcheggio, della passeggiata a lago lunga circa 20 km che porta da Loc. Fornaci a Peschiera a Punta San Vigilio, che permette di ammirare dalla loro parte più bella le splendide ville ottocentesche sulla riva del lago. Parcheggiando all’Istituto Tusini, sito in una traversa della strada che conduce da Bardolino ad Albarè, seguendo la stradina a piedi si giunge al cosiddetto Caval della Rocca, un avvallamento fra le due cime del colle. Prendendo il sentiero roccioso a sinistra si arriva alla sommitàdella Rocca di Garda con panorama spettacolare su Garda e Bardolino. Il sentiero a destra porta invece all’Eremo dei Camaldolesi, visitabile. Per il ritorno partiamo dal portone d’entrata dell’Eremo e seguiamo il viale d’accesso in direzione est per circa 300 m: troviamo un bellissimo sentiero a destra che ci riporta attraverso i campi nuovamente all’Istituto Tusini.
VEDI TUTTICittà termale con 25.000 abitanti di cui il centro storico si trova in posizione unica sulla punta di una sottile penisola nel Lago di Garda, ben difesa dal porto e dal castello. Qui fu costruita nel I secolo a.C. la più grande villa romana dell’Italia settentrionale. Gli Scaligeri ricostruirono il Castello, ora restaurato, che può essere visitato. Completamente circondato dalle acque, possiede un ponte levatoio e camminamenti sulle mura da cui si può ammirare la darsena, antico rifugio della flotta scaligera. Nel borgo si può visitare la chiesa di Santa Maria Maggiore del XV secolo. Sirmione è conosciuto per le sue benefiche acque termali sulfuree che sgorgano dalla fonte termale Boiola ad una temperature di 69°C e vengono convogliate ai centri termali Catullo sulla penisola e Virgilio a Colombare du Sirmione. Il mercato settimanale si svolge di venerdì. Piacevole la passeggiata intorno alla punta di Sirmione, dal Lido Le Bionde dove troviamo vicino alla riva la fonte di acqua termale, fino alla Punta Staffalo con la sua meravigliosa villa. Sulla punta del promontorio della penisola, si ritrova la più ampia ed importante villa signorile romana dell'Italia Settentrionale, detta le "Grotte di Catullo", edificata tra il I secolo a.C. ed il I secolo d.C. La villa può essere visitata con entrata dal centro storico. I LASTRONI DI SIRMIONE Quando il livello del lago è basso è possibile camminare sui lastroni intorno alla punta della penisola. Lasciamo l’automobile sul grande parcheggio Montebaldo a 700 m dal castello e entriamo a piedi nel centro storico; troviamo l’inizio della passeggiata dietro la chiesa parrocchiale. Passiamo davanti alla fonte Boiola che si vede a distanza ed una pizzeria con spiaggetta. Passando sotto la Villa di Catullo il percorso diventa più difficile ma molto suggestivo. Sul punto più lontano dove finiscono i lastroni, vediamo un piccolo faro. Un muro con cancellata a metà strada è facilmente superabile con l’aiuto della scaletta in loco. Il percorso finisce a Punta Staffalo dove entriamo nuovamente nel centro. GROTTE DI CATULLO Percorrendo la via Catullo arriviamo alla zona archeologica delle Grotte di Catullo dove sorge la villa romana visitabile costruita tra il I secolo a.C. ed il I secolo d.C. Purtroppo di questo grandioso edificio privato sono rimaste soltanto le rovina. L'area archeologica ha un'estensione di circa 20.000 mq. e costituisce l'esempio più imponente di villa romana di tutta l'Italia settentrionale. Particolarmen-te interessante è l'Antiquarium, posizionato vicino all'ingresso del percorso archeologico; il museo espone la pianta dell'edificio romano, la documentazione fotografica degli scavi, alcuni mosaici, vari oggetti in bronzo e ceramica, alcuni mosaici pavimentali.
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